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Fotografie della Gita ad Arezzo e Montepulciano (30.11, 01.12 2019)

Racconto di viaggio – racconto del Socio Giovanni TANCREDI

Da diversi anni meditavo di raccontare sul nostro sito, i viaggi organizzati dall’ANPS di Como.
Per l’Associazione l’impegno civile nel volontariato è senz’altro uno dei più importanti, unitamente ad altre iniziative, come gite e viaggi che favoriscono l’aggregazione e mantengono vivo lo spirito di corpo.
Il 30 novembre e 1 dicembre scorso, c’e stata la gita ai mercatini di Arezzo e Montepulciano. Mauro Inama, mi ha ricordato i molti viaggi organizzati, da quando è presidente della sezione di Como. Si e formato cosi, un nutrito gruppo di soci “globetrottes” che hanno viaggiato in lungo e largo, in Italia e all’estero. Stanno pensando persino una “spedizione in Africa ”. Chiacchierando con loro, ho scoperto che sono mossi dallo spirito di avventura, conoscenza, cultura e, soprattutto, dalla scienza che va sotto il nome di Enogastronomia. Insomma, hanno scoperto il piacere godereccio della vita, visitando città d’arte ,località naturalistiche e, soprattutto, vanno là dove si celebra Trimalcione, ovvero la tavola conviviale.
Ma adesso vi racconto di Arezzo e Montepulciano. Il 30 novembre alle 6 di mattino, ci ritroviamo puntuali alla partenza da Muggiò. Dovevamo essere una trentina, ma in quattro hanno marcato visita, tutti giustificati.
Il bus è moderno e confortevole, alla guida ce Massimo, un bravo autista richiesto dal nostro socio Idel Rota (ex Stradale) , lui stesso autista di lungo corso, sfortunatamente “ingrippato” con il mal di schiena (è stato tradito da una foglia di fico bagnata scivolando rovinosamente sulle scale, mentre andava a travasare il vino con un collega).
Viaggio liscio nella nebbia appenninica, con occhiate di sole qua e là. Sistemazione in albergo a Foiano della Chiana, pranzo veloce e partenza per Montepulciano. Lì ci aspetta la guida Barbara. Ci da brevi cenni sulla storia millenaria della città medioevale. I vari palazzi che si affacciano sulla piazza principale, testimoniano le varie epoche storiche della città. Alcune famiglie nobili hanno attraversato, i secoli anche grazie al più nobile di loro: “il vino nobile di Montepulciano” , che si trova nelle migliori enoteche. L’enologia, in questa cittadina, assume forma di culto, e il vino, battezzato nobile da mano cardinalizia, è aristocratico nella qualità e nel prezzo. Visitiamo l’antica, fantastica e monumentale cantina CONTUCCI, dove ci offrono un prezioso, nonché minuscolo assaggio che sollecita le pupille gustative, rimandando il piacere, all’acquisto di bottiglie, hainoi piuttosto care. Lasciamo la cantina sobri e a prova di palloncino, cosi seguiamo con più attenzione la storia della città, tra le cui le antiche contrade, Barbara ci guida sino all’imbrunire.
Passiamo circa un ora a girovagare tra la vie della città. Rientriamo in albergo dove ceniamo con musica dal vivo. Domenica mattina, colazione veloce e partenza per Arezzo, dove giungiamo verso le nove. Sotto le antiche mura, dalla nebbia spunta il sole ed Eleonora, la guida. Verrà affiancata per tutto il percorso, dalla consorte di un nostro socio, improvvisatasi assistente della guida. E’ la prima domenica del mese, e nella città si tiene uno dei più famosi mercati d’antiquariato d’Italia. Come a Montepulciano, ci sono le casette dei mercatini natalizi, che qui diventano secondari per l’interesse dei turisti che affollano le vie della città.
La prima tappa è al Duomo. Datato attorno al duecento, e rifatto come facciata, offre il meglio al suo interno. Belle colonne gotiche, stupende vetrate e altare marmoreo sono alcune delle opere di famosi artisti di ogni epoca. La cristianità è testimoniata da reliquie di santi, come San Donato (il patrono). Le teste di alcuni santi, separati dal corpo, riposano talvolta in chiese diverse, per andare incontro al bisogno di miracoli che il popolo cristiano invoca, oggi come ieri. Anticipando le folle di visitatori, Eleonora ci guida alla chiesa di San Francesco. Siamo ammirati al cospetto del crocifisso del Cimabue, ai cui piedi pare, si gettò il santo.
E ancora oggi si gettano i poveri cristi. La lunga storia di Arezzo ce lo racconta in pillole la guida. Dalle sue parole traspare la poca simpatia che, da quelle parti, godeva la Firenze Medicea dominante. Ci fa venire in mente alcuni personaggi toscani, che anche oggi qualche antipatia la suscitano. Il pranzo nella trattoria la “Buca di San Francesco” è più ricco di quelli che consumava il poverello di Assisi, ma di poco. Il vino ad Arezzo perde i quarti di nobiltà, infatti diventa Chianti, moderando i prezzi. E’ il tardo pomeriggio quando lasciamo le mura di Arezzo. L’autista Massimo, che per la nostra sicurezza ha rinunciato al piacere di Bacco, ci riporta a casa sani e salvi. Abbiamo lasciato le bellezze, il vino e il sole toscani, mentre ad aspettarci c’è l’acqua e il cattivo tempo lariano. In compenso siamo felici e soddisfatti.

Tancredi Giovanni

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